Il Cristo delle Marche

Il Cristo delle Marche

Ancora qualche anno fa, nel territorio di Cingoli  in un lembo di montagna “sgarrupata” , in un angolo  dimenticato di Paradiso, c’era solo  un eremo semidistrutto la Domus Bonfili.. Poi qualcuno ha pensato ad un Centro della festa del Creato e ad un Cristo innalzato tra cielo, mare e monti azzurri.  Così una pietra bianca diventa il “Calvario” su cui si posa la scultura nera di un Cristo la cui mano aperta,  pur nel momento della morte, invita  a meditare sull’infinito del creato.


La statua viene realizzata da Nazzareno Rocchetti,  un marchigiano poliedrico che affianca la sua attività di fisioterapista a quella di scultore e di pittore.  Dopo aver curato per anni i muscoli di atleti olimpionici come Vezzali o  Boldrin,  Nazzareno si avvicina alla scultura e alla pittura manipolando con altrettanta maestria  non più corpi  vivi ma la più resistente materia inerte.


Nel Cristo delle Marche  l’autore riesce perfettamente ad  imprimere  nella pietra la tensione e la forza di muscoli che ben conosce,  ma anche e soprattutto a mostrare   la sua personale, commossa testimonianza di fede,  un ringraziamento per la vita straordinaria di cui ha goduto e al dono per quella di suo figlio a lui restituita dopo un terribile incidente:

“Per mesi ho dialogato con questa pietra e, terminandola, mi sono emozionato di fronte alla sacralità della figura del Figlio di Dio”. Un Cristo senza croce,  sospeso,  stagliato nel cielo che sa riempire di colori e di emozioni quelle braccia tese al dolore ma anche all’accoglienza, quella mano rattrappita e devastata dal chiodo del supplizio, e quell’altra l’altra libera edaperta verso l’infinito del Creato.


L’opera - dell’altezza di 2.70 mt scolpita in pietra di granito nero africano, è dedicata a tutti i marchigiani abbracciati dal Cristo morto e risorto.

La statua viene  posizionata nel settembre del 2010 “al calar del sole, tra cielo, mare e monti azzurri”,in particolare da quel balcone su cui s’affaccia la Domus san Bonfilio in località Internone di Avenale, frazione di Cingoli, dove, non lontano, Nazzareno abita e lavora.

La statua domina e benedice un panorama straordinario che va dal Pesarese al Teramano e completa l’opera spirituale voluta dalla Diocesi quando accetta dal Comune di Cingoli i ruderi della Domus san Bonfilio impegnandosi alla loro ricostruzione, per fare del luogo il  Centro della Festa del Creato. 

 


Maria Cristina - Casa Deimar

Domus San Bonfilio