Madonna Delle Macchie

L'Eremo benedettino della Madonna delle macchie

A pochi chilometri dalla nostra cittadina di Matelica, lungo uno di quegli itinerari Francescani/Lauretani che collegavano Assisi con Loreto, a cavallo tra il XIII e XVIII secolo, sorge la deliziosa struttura benedettina meglio conosciuta come il Santuario della Madonna delle macchie.


Il luogo, posto su una felice balza della montagna che divide il versante delle campagne di Matelica, Castelraimondo e Gagliole, da quello delle colline di  San Severino, e' un luogo di particolare fascino e di intensa emozione spirituale.

Le prime notizie sul luogo ci sono fornite da una documentazione di fine XII secolo che ci parla di un piccolo romitorio abitato da monaci benedettini, ma tutto fa' pensare che la presenza dei monaci sia collocabile intorno all' anno mille. 

La struttura attuale, risalente al XIII secolo, e' un piccolo gioiello di arte romanica in pietra arenaria bianca e rosa con l'aggiunta di elementi gotici, rilevabile nella presenza di piccoli archi a sesto acuto e nelle diffuse decorazioni

Qui' coraggiosi monaci eremiti, dediti preghiera, alla coltivazione dei campi e dei boschi, da cui il nome di “macchie”, accoglievano i rari pellegrini del medioevo che non potevano permettersi di pagare un alloggio in locanda, concedendo loro un riparo, una fonte d'acqua per il sollievo dei corpi ed un piatto di minestra caldo.

Ma qui' i monaci accoglievano anche i litigiosi signori confinanti, i da Varano di Camerino, gli Smeducci di San Severino e gli Ottoni di Matelica, quando allo stremo delle forze per le continue e reciproche sanguinose faide, bussavano alla porta dell' eremo per chiedere un' opera di pacificazione super partes: i monaci non rifiutarono mai questa difficile opera  di mediazione, riuscendo molto spesso a restituire la pace sia ai belligeranti che alle popolazioni fortemente provate del territorio.


Queste ragioni ne fecero un luogo molto amato dal popolo che con le proprie offerte consenti' all' eremo il suo restauro nel tempo nonche' il pregevole abbellimento degli interni ad opera di bravi pittori locali tra i quali il Maestro delle macchie e Diotallevi di 

Angeluccio di Esanatoglia, reciprocamente appartenenti alla scuola pittorica camerte e fabrianese. A loro sono attribuite le splendide immagini di Madonne e di Santi tuttora visibili sulle antiche pareti, facendo di questo luogo un suggestivo punto di transito e di ristoro per i pellegrini di allora e di oggi.


Da qualche anno l' Eremo-Santuario e' occupato da un piccolo gruppo di giovani oblate francescane, dal sorriso tenerissimo ed affabile, che accolgono i visitatori introducendoli in un'atmosfera di silenzio e di preghiera, quali raramente capita  di vivere altrove.


Sull' eremo veglia lo sguardo materno della Madonna del latte, una immagine antica dei primi del ' 500, rubata poi ritrovata , oggetto di profonda devozione popolare. Qui' la Domenica ritrova il suo profondo senso religioso alle ore 17,00 quando tutta la comunita' e gli ospiti si raccolgono intorno a Padre Daniele per la SS. Messa e le sue illuminanti Omelie. Qualcosa da non perdere.


Aurelio Marini – agriturismo Casadeimar ed Associazione Matelica Incoming